martedì 4 novembre 2014

Pannella: “I sindacati imparino dai radicali”



C’è voluta la sua mediazione, il suo intervento, ancora una volta, per sbloccare la situazione. Nonostante la malattia (alcuni mesi fa ha rivelato di avere due cancri), Marco Pannella è ancora la carta speciale su cui i radicali italiani possono contare nei momenti difficili. Come al congresso di Chianciano, che si è chiuso domenica tra le tensioni. Il segretario Rita Bernardini è stato riconfermato dopo aver dovuto accogliere tre emendamenti per la sua mozione, la stessa di Pannella. Per qualche minuto ha preso piede l’ipotesi che il nuovo segretario potesse provenire dalla corrente guidata da Marco Cappato, ma poi l’intervento del vecchio leone, 85 anni e sessanta sigaretti fumati al giorno, ha ricucito le divisioni e permesso di portare a casa un risultato unitario.
Pannella, la sua candidata alla segreteria ha rischiato di non essere rieletta.
La mozione approvata è la mozione Bernardini. quindi totalmente nostra, e loro (l’area di Cappato, ndr) semplicemente hanno votato tre emendamenti.
Chiedono più iniziative dal basso, referendum, anche regionali, comunali…
Cosa che per altro abbiamo sempre fatto.Anche loro adesso parlano dei successi ottenuti. Noi eravamo isolati. Io ho dovuto lottare per tre o quattro mesi per ottenere il messaggio del presidente Napolitano, che sembra quasi scritto da me.
Il Colle vi dà ragione su molti punti.
Sul diritto, sulle carceri, sul parlamento. Ma la cosa più importante è la commissione dell’Onu che ha raccontato le vicende e le irregolarità sulla detenzione arbitraria, sul 41 bis.
Senza contare i passi avanti sull’antiproibizionismo.
Certo, le vittorie ci sono state. Bisogna rendersi conto che c’è un elemento oggettivo di depressione e di stanchezza, perchè abbiamo convinto il mondo interno… Il papa! Vi sembra poco il papa?
Però le iscrizioni restano poche.
Abbiamo fatto un’inchiesta. Quando gli italianofoni, quindi non solo gli italiani ma anche gli immigrati, hanno la possibilità di ascoltare i radicali li premiano. Ad esempio Emma Bonino è la più popolare, 5 punti in più di Berlusconi, ma poi lei è la 203esima nell’esposizione mediatica e io il 204esimo.
Marco Cappato chiede più referendum anche per colmare questo gap di visibilità.
Noi li abbiamo sempre fatto i referendum. Con gli ultimi sei referendum presentati da loro, per avere i numeri, facevano gli accordi, le grandi strategie politiche. Noi eravamo soli. E loro avevano la confluenza della Cgil, di quindici organizzazioni dei liberali, e non sono riusciti a raccogliere nemmeno un quinto di quello che sarebbe stato necessario.
E la sponda istituzionale, rientrare in Parlamento, non è importante?
Serve che siamo riconosciuti dall’opinione pubblica, la nostra forza è la strada.
Voi siete sempre stati anti-partitocrazia ma profondamente politici. Sembra il contrario del renzismo.
Il suo è qualunquismo partitocratico. Ma non è solo per questo che siamo diversi, è per il merito: lui rappresenta una componente partitocratica.
Ci faccia un esempio.
Berlusconi firmava in piazza i nostri dodici referendum, con una dichiarazione chapeau: «Noi riteniamo urgente e importante consentire al popolo italiano il pronunciarsi su questi referendum, e quindi li firmo anche se su alcuni di quesiti potrebbe darsi che votiamo contro». Un concetto liberale.
Renzi invece?
Lui non ne ha firmato nemmeno uno.
Meglio Berlusconi?
Se uno non fa discorsi ideologici, su questo è infinitamente meglio Berlusconi che non ha paura di sputtanarsi con tutta la gente che ha dentro la sua coalizione.
Anche Renzi sembra che se ne freghi.
Non è vero, sui referendum ha dichiarato che non firmava perché il parlamento le avrebbe fatte in seguito quelle leggi. Io gli ho detto: «Tu, poveretto, manco lo sai, ma questa è la tesi con cui il Pci ha provato ad impedire, ingannando gli italiani, la tenuta del referendum sul divorzio».
Anche questa volta alla Farnesina non è andata la Bonino.
Renzi formando il governo aveva già detto al Colle che Emma doveva restare fuori.
Perché?
Ha pensato: «Col cazzo, quella è più popolare di noi, a livello internazionale ha fatto molte battaglie…. ». Fa queste cose, peggio che fasciste, ricattatorie. E gli riescono.
Come le sembra Gentiloni come soluzione finale agli Esteri?
Finale, appunto. Lo conosco bene, stava con Rutelli. Ecco, sì: la soluzione finale.
Ma il suo giudizio su Renzi, qual è?
Si muove nelle congiunture ed è furbo nel trovare in esse la cosa ”popolarina”, e per questo non fa neanche una cosa vera.
E dei 5 stelle che pensa?
Quello che avevo previsto, la maggioranza della base sono cari ragazzi o cari vecchi, ma sapevo che avrebbero immediatamente dato problemi a Grillo e a quell’altro, perchè non essendosi mai occupati di problemi politici, l’unica cosa che possono fare è espellerli o comprarli.
Siete per il federalismo ma contro l’indipendenza nazionale, perchè?
Sulla Scozia, io sto con la regina d’Inghilterra. La nostra posizione è chiara dall’inizio. Io sono contro le patrie nazionali del cazzo. Devo andare in Catalogna a parlare con gli indipendentisti. E’ una posizione da imbecilli, da nazionalisti di merda, loro sono anche democratici, di sinistra.
Rispetto al Pd, anche la minoranza dem la pensa come lei, ”no all’indipendenza”.
No, perché in realtà loro usano questa battaglia solo per fare il loro nazareno con Renzi. Anche Civarti e Cuperlo, che conosco molto bene perché da ragazzo veniva ai miei comizi -Si sospettava che pure lui siccome stava con Pannella fosse frocio – che fanno? Cercano di avere un ministro e per il resto sono su posizioni uguali al Nazareno. Non c’è la proposta alternativa.
Beh sul lavoro, sui diritti…
Ne hanno tante, non ne hanno una.
Farà la tessera Pd?
La farò. E’ una scelta politica. Per esempio, dentro il partito, non c’è stato nessun dibattito sull’esclusione di Emma Bonino per ottenere l’accordo con Berlusconi, a cui in realtà non fregava nulla. Io oggi all’indomani direi «ma che fa il partito»?
Sullo scontro Renzi-sindacati che idea s’è fatto?
Devo dire che è una vergogna che hanno aspettato proprio adesso, la dittatura legale e ufficiale di Renzi per manifestare le loro preoccupazioni. Ma ora l’opposizione sembra reale.
Si ma bisogna veder quanto si radica.
Loro mica sono radicali: noi sono trent’anni che resistiamo a botteghe oscure. loro al massimo sei mesi nel sessantotto.
Tutti assolti al secondo appello per Cucchi…
Mi fa piacere la posizione del procuratore Pignatone (vuole riaprire l’inchiesta, ndr). Questo è un’assassinio di stato se lo stato non agisce facendo un indagine su come si è arrivati alla decisione che si è presa.

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