venerdì 28 novembre 2014
JAMES KALINDA...
James Kalinda, 32 anni, è un famoso artista parmigiano (in una foto è davanti a una sua opera all'Art Lab): ha iniziato a fare graffiti a 14 anni, poi ha continuato con la street art dipingendo sui muri a pennello e da otto anni fa anche il tatuatore. Ha imparato a New York e in Spagna, ora lavora nello studio di Parma Dolce Vita Tattoo, in viale Barilla, e collabora, tra gli altri, con artisti di Padova e Berlino."Il mio stile è ispirato al tatuaggio russo e alle incisioni dell'Ottocento, Novecento. Mi piace che sia europeo", ci racconta, spiegando in cosa si distingue l'arte del tatuaggio: "Il tatuatore è più artigiano, che artista, perché deve capire cosa vuole il cliente, non può permettersi di fare quello che vuole. Il cliente deve essere sempre contento. Non puoi permetterti di andare al lavoro svogliato, quando tatui non puoi distrarti".
"Prima di tatuare - ricorda - ho fatto di tutto: il falegname, il camionista. Poi ho provato e mi piaceva ma non pensavo sarebbe diventato il mio lavoro. Però mi veniva bene e ho continuato. Mi piace mettere la mia arte nei tatuaggi". "Ma è proprio questa la parte migliore del mestiere - continua James Kalinda - perché il tatuaggio ti permette di instaurare un rapporto diretto con la gente, come con i graffiti ma a differenza di altri tipi di arte, dove devi avere a che fare con i galleristi, i critici, mantenendo sempre una distanza con le persone. Ho fatto molta meno fatica a farmi conoscere con i tatuaggi che con i miei quadri. Ho clienti da tutta Italia e ho bisogno di girare in diversi studi per incontrarli, perché alcuni non riescono a spostarsi. Il bello di questo lavoro è anche che ti permette di viaggiare".
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